Prima e durante la cerimonia

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Perc. 2. Tema 1, Foto A, Il drappo
Perc. 2. Tema 1, Foto A, Il drappo

Come data per la cerimonia, fu scelto inizialmente il primo di giugno; ma subito gli amministratori provvidero a posticipare la cerimonia alla domenica successiva, otto giugno, come riferisce la lettera che il 19 maggio del 1924 Giovanni Brunetti, presidente dell'Ospedale, inviò a Ermenegildo Pistelli, il primo degli oratori scelti. Si voleva infatti far in modo che l'evento non fosse oscurato da un'altra importante festa, la Festa dello Statuto. Far coincidere le due manifestazioni, avrebbe quasi certamento significato vedere le autorità politiche e cittadine defilarsi una dopo l'altra per presenziare alla festa civile. La presenza delle autorità costituiva invece un elemento irrinunciabile per le manifestazioni che avevano come scopo l'esaltazione della gloria e della memoria dei caduti in guerra! Grazie agli articoli comparsi sulla stampa cittadina (La Nazione, L'Unità cattolica, Il nuovo giornale) e conservati presso l'Archivio storico dell'Istituto degli Innocenti, l'evento può essere ricostruito in maniera abbastanza puntuale in tutti i sui aspetti, organizzativi e simbolici. Sappiamo così che la cerimonia ebbe inizio alle 17,20 precise con lo squillo dell'attenti suonato dall'84 Reggimento di Fanteria. Scoperta la lapide, viene quindi intonata la Marcia Reale ed un plotone dello stesso Reggimento, al Comando del Ten. Federico Cardini, rende gli onori presentando le armi, mentre gli alfieri agitano il Tricolore in segno di saluto. Subito dopo, un gruppo di alunne del brefotrofio canta l'Inno al Piave, con grande successo (da Il nuovo giornale, 10 giugno, 1924). Negli articoli inoltre è riportato in maniera altrettanto dettagliata l'elenco delle autorità intervenute e viene descritta con ricchezza di particolari la lapide. La precisione e la somiglianza dei tre articoli è tale da far supporre che un'ufficiosa scaletta informativa fosse stata fatta circolare per tempo, anche se non abbiamo notizie su eventuali “comunicati stampa” ufficiali. Tutti i pezzi infine si distinguono per il loro carattere celebrativo e ben riescono a mettere in risalto non solo la solennità dell'evento, ma anche la liberalità dell'istituzione promotrice. Significativamente, poco e niente ci viene detto sulla presenza dei tenutari e dei familiari dei soldati, quasi a voler rimarcare che la loro presenza non era determinante, in una cerimonia concepita principalmente come evento pubblico finalizzato a trasformare l'esperienza dolorosa della guerra in un mito nazional-patriottico. Per immortalare i momenti salienti della cerimonia e gli invitati vennero chiamati due importanti studi fotografici dell'epoca, la Ditta A. Cattani e la ditta G. Zaccaria.

L'altro percorso de La cerimonia è: Il cortile

  • Perc. 3. Tema 2, Foto C, Il sindaco Garbasso e monsignore Giuseppe Faraoni
  • Perc. 3. Tema 2, Foto I, Ospiti in posa
  • Perc. 3. Tema 2, Foto K, Tutti in piedi
  • Perc. 3. Tema 2, Foto U, La medaglia
  • Perc. 3. Tema 2, Foto V, Uffa!

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