Clemente Aprili
print this pageNato a Bagno di Romagna il 25 aprile 1895 – Morto l’11 maggio 1916. Soldato di fanteria
Note biografiche
A dì 8 luglio 1895
Clemente Aprili di genitori incogniti
Lunedì a dì detto venne registrata la presente partita riguardante il sunnominato bambino stato introdotto nello spedaletto di San Piero in Bagno il 26 aprile 1895 a ore 10 da Maria Fabbri di Bagno con l'atto di nascita dell' ufficiale di stato civile del comune di Bagno di Romagna, dal quale appariva nato il 25 aprile 1895 a ore 16 da donna incognita. Era stato battezzato al sacro Fonte della chiesa di San Pietro Corzano in San Piero in Bagno col nome e cognome suddetti. Recapito in filza 162.
- 1895 27 aprile: a balia a latte alla Rosa, moglie di Giovanni Spighi del popolo di San Michele Arcangelo a Paganico, comune di Bagno di Romagna.
- 1897 3 giugno: permutato con Filomena, moglie di Luigi Castellucci, popolo di San Paolo in Aquiliano, comune di Teodorano.
- 1904 8 ottobre: permutato con Giovanna, moglie di Domenico Alessandrini del popolo di Giaggiolo, comune di Civitella di Romagna.
- 1906 21 maggio: permutato con Luigia, moglie di Lorenzo Minossi del popolo di Giaggiolo, comune Civitella di Romagna (possidenti).
Trascrizione su: AOIF, Balie e bambini 1895 I 9a p. 2a, 209-414, 1 maggio 1895 – 31 agosto 1895, 859, s. c. [numero d'ordine 345]
Corrispondenza
Richiesta sussidi
Lettera del sindaco di Civitella di Romagna al parroco di Giaggiolo, Cusercoli
Li 30.5.1916
Mi duole arrecarle disturbo e dolore ad un tempo per la triste mansione che prego espletare presso la famiglia del fu militare Aprili, deceduto in combattimento il 17 corrente. Voglia partecipare la triste notizia in quel modo migliore che crederà e lenire il dolore con una parola di conforto. Mi appacio del cordoglio. [Il sindaco]
Lettera del parroco al Commissario Direttore degli Innocenti
Illustrissimo Signor Direttore del Regio Spedale di Santa Maria degli Innocenti di Firenze,
Clemente Aprili, (lettera I numero 345) nato il 25 aprile 1895 dipendente da codesto Regio Spedale, il 17 maggio ultimo scorso morì combattendo, lasciando la moglie con un bambino. Poiché per mancanza di tempo si poté fare solo il matrimonio religioso e non il civile, la moglie non à ottenuto sussidio o indennizzi militari, perciò versa nella più squallida miseria. Quindi a mezzo mio, la vedova Fabbri Maria di questa parrocchia si rivolge alla Signoria Vostra affinché voglia soccorrere alle sua indigenza in quel modo e misura che permettono gli statuti di codesto Regio Spedale. Nella speranza di essere esaudito mi professo della Signoria Vostra Illustrissima devotissimo suo Don Evaristo Tombaccini, parroco di Giaggiolo, Cusercoli, provincia di Forlì, Giaggiolo, 2 luglio 1916
Lettera del Commissario Direttore degli Innocenti al parroco
Li 5 luglio 1916
Prendo vivissima parte al lutto della famiglia del povero trovatello Clemente Aprili, morto sul campo dell'onore e la prego di esprimere alla medesima le mie più sincere condoglianze. E' cosa grave e da deplorarsi che il gettatello fosse unito col solo vincolo religioso alla donna Maria Fabbri, così stando le cose non è possibile che io possa emettere a vantaggio della Fabbri medesima un'ordinanza di sussidio poiché legalmente non è unita in nessuna maniera con l'Aprili. Spero però di beneficiare, sia pure modestamente, il piccino che è rimasto se questi, come credo, porterà il cognome paterno, essendo figlio naturale riconosciuto dal defunto. In attesa del certificato di nascita del bambino che comprova il suo stato di fronte all'Aprili l'estrinsecazione degli atti caritativi che quest'Amministrazione si propone in suo vantaggio, e con ossequio. Il facente funzioni <di> Commissario Direttore.
Lettera del parroco al Commissario Direttore
Illustrissimo Signor Direttore del Regio Spedale di S. Maria degli Innocenti di Firenze.
In riscontro a pregiatissima della Signoria Vostra (5 luglio ultimo scorso n. 305), le significo che feci noto alla vedova Aprili il contenuto della stessa lettera ed essa mi rispose:
1° il bambino nacque dal nostro amore prima del matrimonio religioso;
2° il povero marito non fece l'atto di riconoscimento a tempo utile perché ciò pensava di fare il giorno del matrimonio civile che poi non ebbe più tempo di fare.
Si unisce il certificato di nascita del gettatello. Da parte mia posso testimoniare che mi sono recata alla abitazione della vedova Aprili ed ò trovato il ragazzetto in buone condizioni di salute e ben pulito per le buone cure della madre. Il caso è anormale, come anormale è il tempo in cui viviamo. Si prega, quindi, l'Illustrissimo Commissario di emettere a favore del gettatello un'ordinanza di sussidio, facendo una eccezione. Le presento i miei ossequi e mi credo della Signoria Vostra Illustrissima devotissimo servo, don Evaristo Tombaccini. Giaggiolo, li 27/7/16
Lettera di Maria Fabbri, vedova Aprili, al Commissario Direttore
Illustrissimo Signor Direttore Commissario dell'Ospedale Innocenti Firenze,
Fabbri Maria, bracciante, vedova, per esito religioso di Aprili Clemente d'ignoti (classe 1895) con un figlio riconosciuto dalla presente, per essere morto in guerra il marito il 17-5-1916, trovandosi nella più squallida miseria, avendo anche seco la madre e una sorellina, rivolge supplice domanda al cuore di Vostra Signoria Illustrissima affinché si degni, in memoria del defunto e prode soldato, che diè la sua giovine e fiorente giovinezza in olocausto alla Patria, di venir in aiuto alla disgraziata petente sovvenendola in qualche modo. Nella speranza che a somiglianza di altre, in consimili casi soccorse, verrà pur essa favorita in riguardo al deceduto di codesto Pio Istituto con vivi ringraziamenti ed ossequi. Civitella di Romagna, 25-3-1917, devotissima Fabbri Maria.
Lettera di ringraziamento della vedova Maria Fabbri al Commissario Direttore
Voltre, 19-4-17
Pregiatissimo Signor Direttore Commissario-Direttore
Vengo a loro per di mandare qualche cosa che mi trovo con della miseria avendo un figlio, colla madre sempre malata, non potendo andarmi guadagnarmi qualche soldo. Ma ora voglio sperare che si muoverà compassione anche loro verso ad una povera disgraziata. Si che lo sbaglio l'abbiamo che non abbiamo fatto il matrimonio civile, ma per questo la disgrazia è stata la mia che almeno mi dava qualche sussidio, ma verso loro sono rimasta vedova religioso col suo povero Clemente Aprile[sic] d'ignoti del 1895 che io lò aiutato sempre e c'iò mandato tutto quello che ci occorreva e addesso starò senza di qualche cosa per me per farci del bene come costume io credo, avendo fatto solo il matrimonio religioso, fosse l'ostesso il mio povero marito. Ma per loro si vede che il religioso non lo considera per niente, perché avendo scritto anche dal Comune non ò avuto nessuna risposta, credo che non l'avrà ricevuta. Ed io mi rivolgo un'altra volta per domandare al cuore di qualche memoria che sono nella più grande miseria, non so propprio come fare: niente da mangiare e ci ò il bambino nudo e scalzo, sono proprio nelle sue braccie, mi abbi compassione per carità. Ma in questi giorni vivo colla speranza verrà favorita in aiuto alla disgraziata col suo aiuto di vivere qualche giorni di più, mi raccomando di qualche cosa, per loro non è una gran cosa e per me vuol dir di molto, di sostentarsi qualche giorno di più. Mi scuserà e tanto ringraziamente. Mi firma Maria Fabbri, Cusercoli per Voltre palazzo Cangini
[Sul fascicolo si legge: Sussidio domandato per la vedova ed il figlio e concesso in £ 20]
Trascrizione da: AOIF, Filza speciale guerra italo-austriaca. Affari per creature 1916. Assistenza civile dal n. 91 al n. 134, 1916, 2862, fasc. 116