Enrico Appioni
print this pageNato a Firenze il 24 febbraio 1887 – Morto il 11 novembre 1915. Soldato di fanteria.
Note biografiche
Iesus, Maria, Ioseph
A dì 27 febbraio 1887
Enrico Appioni di genitori incogniti
Domenica a dì detto a ore 11,50 antimeridiane fu introdotto il sunnominato bambino dalla levatrice Demetria Bolognini, dimorante in Firenze in via dei Pilastri n. 24 - ultimo piano, che lo dichiarò nato li 24 febbraio '87 a ore 9 antimeridiane da donna non unita in legittimo matrimonio. Si fece battezzare al sacro fonte della chiesa di questo Spedale, anzi era stato battezzato alla maternità col suddetto nome e cognome. Coi quali fu denunziato all'ufizio di stato civile del comune di Firenze. Recapito in filza 154 sotto n. 118
- 1887 2 marzo: a balia a latte alla Lorenza, moglie d'Angelo Nocentini del popolo del popolo di Santa Maria a Pontenano, comune di Talla.
- 1888 5 settembre: permutato con Maria Anna, vedova Lucherini del popolo e comune detto
- 1890 24 aprile: permutato con Grazzini Giuseppe, vedovo di Annunziata Marubini del popolo di San Martino a Levane, comune Pergine.
- 1923 9 luglio: si seppe che era morto in guerra il dì 11 novembre 1915.
Trascrizione da: AOIF, Balie e bambini 1887 A 9a p. 1a, 1 gennaio 1887 – 30 giugno 1887, 836 , s. c., [numero d'ordine 166]
Note sulla vita militare
Enrico Appioni compare nell'elenco del comune di Montevarchi. Soldato nella 4a compagnia del 70° reggimento fanteria (numero matricola 26497), Enrico morì l’11 novembre 1915 a Oslavia per ferite riportate in combattimento.
Basato su: Albo dei caduti della Grande Guerra; AOIF, Affari generali 1923 dal n. 49 al n. 94, 1923, 6686, fasc. 60
Corrispondenza
Sussidi
Lettera del Commissario Direttore al sindaco di Montevarchi
Li, 21 febbraio 1916
Mentre significo alla Signoria Vostra Illustrissima di avere già richiesto al comune di Firenze l'atto di nascita del gettatello Enrico Appioni, che mi darò premura di spedirle, debitamente legalizzato, appena sarà in mio possesso, La prego vivamente a darmi, con tutta urgenza, qualche notizia circa il giovane suddetto e circa il motivo per il quale si domanda il documento che sopra. In attesa con ossequio distinto. Il Commissario Direttore.
Risposta del sindaco di Montevarchi al Direttore
Visto, si ritorna con avvertenza che il chiesto documento occorre a corredo domanda pensione privilegiata, essendo il compianto Appioni caduto in combattimento.
Lettera del Commissario Direttore al sindaco
Lì 29 febbraio 1916
Trasmetto alla Signoria Vostra Illustrissima la copia dell'atto di nascita del gettatello Enrico Appioni, debitamente legalizzato, secondo la richiesta contenuta nella officiale della Signoria Vostra del 19 corrente n. 883 di protocollo. In pari tempo La prego ad esprimere alla famiglia del valoroso giovane caduto combattendo le mie più sentite condoglianze. Con ossequio. Il Commissario Direttore.
Lettera di Margherita Rogai, vedova Appioni, al Commissario Direttore
30 marzo 1916
La mia modesta vita nulla mi faceva desiderare: avevo il mio sposo e un bimbo che ci allietava. Tutto ho sacrificato agiatezza e felicità e non piango perché so che questo è il nostro dovere, ma non ho nessun mezzo per supplire ai bisogni miei e del mio piccino. Mio marito, Appioni Enrico figlio d'ignoti dell'Ospedale degl'Innocenti di Firenze di cui ella è il direttore, soldato nel 70° fanteria, 4ª compagnia, morì il 12 novembre combattendo per la sua patria per i suoi sovrani ed io son rimasta sola col figlio di 18 mesi. Mia madre è vecchia e vedova ella pure e due miei fratelli, Adolfo e Ferdinando Rogai, sono anch'essi a rendere il loro tributo alla nostra Italia. Voglio vivere perché voglio insegnare al mio piccino ad essere italiano e per questo ricorro alla sua bontà per un aiuto. Mi permetto domandarle devotamente perdono. Margherita Rogai, vedova Appioni, Levane (Arezzo).
Risposta del Commissario Direttore alla vedova
Li 31 marzo 1916
In considerazione della gloriosa fine del nostro alunno Enrico Appioni e vista la pietosa richiesta contenuta nella di contro sua lettera, ho deliberato di concederle, in via straordinaria per una volta tanto, il sussidio di lire trenta che le viene oggi stesso spedito a mezzo vaglia postale. Accolga le rinnovate espressioni del mio cordoglio per il valoroso caduto. Il Commissario Direttore.
Cartolina di ringraziamento di Margherita Rogai al Commissario Direttore.
Illustrissimo Signor Direttore,
Ho ricevuto i denari che Lei mi ha inviato e non trovo parole adatte per ringraziarla. Creda, Illustrissimo Signor Direttore, che il suo soccorso mi ha arrecato un gran sollievo per poter meglio sopperire alle continue spese per me e per il mio piccino. La ringrazio tanto della buona opera che Lei ha fatto verso di me e mi permetto d'inviarle distinti ossequi. Devotissima, Margherita Rogai, Levane.
Trascrizione da: AOIF, Filza speciale guerra italo-austriaca. Affari per creature 1916. Assistenza civile dal n. 91 al n. 134 , 1916, 2862, fasc. 118