4. Storie di vita

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Perc. 4. Foto A, Registri di Balie e bambini
Perc. 4. Foto A, Registri di Balie e bambini

Tra i nove milioni di soldati caduti nella Grande Guerra, si contano anche quegli uomini che erano stati accolti e curati fin dalla loro nascita dall'Ospedale degli Innocenti, brefotrofio che a Firenze fin dal XV sec. si occupava in maniera esclusiva di bambini abbandonati o comunque bisognosi di cure. A Firenze questi bambini erano chiamati "innocentini" ed erano i figli di genitori incogniti, i figli nati da donna che non vuol essere nominata. Persuasi, forse, di riscattare le loro esistenze, alcuni di questi "innocentini" partirono per il fronte senza indugio, comportandosi spesso da eroi, come testimoniano i diplomi al valore militare in nostro possesso. Vogliamo pensare che quanti di essi erano riusciti a crearsi una vita di affetti fuori dall'Ospedale, sopravvissero allora nella memoria privata dei familiari e sopravvivano oggi in quella degli eredi. Per altri, invece, le cui storie da orfani sono caratterizzate da abbandoni ripetuti e da difficoltà di varia natura, è più difficile immaginare una memoria privata familiare in quanto non hanno lasciato molte tracce dietro di sé. Per tutti però esiste la possibilità di una memoria pubblica e collettiva, che consente di salvare dall'oblio e contestualizzare le storie anche di chi non ha lasciato tracce concrete e leggibili del proprio percorso di vita.


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